CASO RISOLTO: Cosa deve fare il datore di lavoro che vuole installare le telecamere di sorveglianza nel posto di lavoro? Quali sono le norme da rispettare? – Ne parliamo su “QuotidianoPiù”

L’edizione del 09/09/2024 di “QuotidianoPiù” (Giuffrè) riporta un articolo dei nostri specialisti, Avv. Fabio Pari e Dott.ssa Federica Greppi, che analizza un caso pratico risolto da Consulenti Privacy.

Una società, produttrice di dispositivi medici, installava all’interno e all’esterno della propria sede operativa un impianto di videosorveglianza, composto da 15 telecamere regolarmente funzionanti, per proteggere il patrimonio aziendale da eventuali furti e atti vandalici. Tutti i dipendenti avevano accettato e sottoscritto il regolamento aziendale, che li informava della presenza dei dispositivi di videosorveglianza all’interno dei locali aziendali. All’esito dell’esame della documentazione prodotta e da un confronto con il referente aziendale emergeva l’assenza di cartelli informativi in prossimità delle telecamere poste all’ingresso della società, nella zona dell’autorimessa e nella zona di accesso dei dipendenti.

Oltre a ciò, si constatava che due telecamere erano sprovviste di autorizzazione da parte della sede territoriale dell’ispettorato del lavoro, in quanto installate in epoca successiva all’ottenimento dell’autorizzazione.

Da ultimo, le persone abilitate all’accesso delle immagini condividevano le credenziali per l’accesso al sistema di videosorveglianza senza aver ricevuto istruzioni a riguardo. Queste sono alcune delle criticità evidenziate, che l’azienda ha risolto mettendo in campo azioni di remediation evitando, così, di incorrere in pesanti sanzioni.

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CASO RISOLTO: Cosa deve fare il datore di lavoro che vuole installare le telecamere di sorveglianza nel posto di lavoro? Quali sono le norme da rispettare? – Ne parliamo su “QuotidianoPiù”

L’edizione del 09/09/2024 di “QuotidianoPiù” (Giuffrè) riporta un articolo dei nostri specialisti, Avv. Fabio Pari e Dott.ssa Federica Greppi, che analizza un caso pratico risolto da Consulenti Privacy.

Una società, produttrice di dispositivi medici, installava all’interno e all’esterno della propria sede operativa un impianto di videosorveglianza, composto da 15 telecamere regolarmente funzionanti, per proteggere il patrimonio aziendale da eventuali furti e atti vandalici. Tutti i dipendenti avevano accettato e sottoscritto il regolamento aziendale, che li informava della presenza dei dispositivi di videosorveglianza all’interno dei locali aziendali. All’esito dell’esame della documentazione prodotta e da un confronto con il referente aziendale emergeva l’assenza di cartelli informativi in prossimità delle telecamere poste all’ingresso della società, nella zona dell’autorimessa e nella zona di accesso dei dipendenti.

Oltre a ciò, si constatava che due telecamere erano sprovviste di autorizzazione da parte della sede territoriale dell’ispettorato del lavoro, in quanto installate in epoca successiva all’ottenimento dell’autorizzazione.

Da ultimo, le persone abilitate all’accesso delle immagini condividevano le credenziali per l’accesso al sistema di videosorveglianza senza aver ricevuto istruzioni a riguardo. Queste sono alcune delle criticità evidenziate, che l’azienda ha risolto mettendo in campo azioni di remediation evitando, così, di incorrere in pesanti sanzioni.

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